"Ci aspettiamo molto dall'Italia e siamo sicuri che sceglierà di stare dalla parte della gente che chiede il cambiamento. Tutto il nostro rispetto per il dibattito in corso".

Queste le parole di Juan Guaido - autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela, in contrapposizione con Nicolas Maduro - intervistato da "Rainews24".

Il leader dell'opposizione, riconosciuto ieri dal Parlamento europeo come legittimo presidente del Paese sudamericano con una risoluzione, ha replicato anche ai dubbi sollevati ieri dal sottosegretario agli Esteri del governo Conte Manlio Di Stefano, che aveva parlato della possibilità che nel Paese scoppiasse una vera e propria guerra civile.

"Consiglio al sottosegretario di informarsi. In Venezuela oggi non c'è il rischio di una seconda Libia, perché il 90% dei venezuelani vuole il cambiamento e scommette sulla democrazia", ha detto ancora il presidente dell'Assemblea nazionale rivolgendosi all'esponente del Movimento 5 Stelle.

DI MAIO: "NÉ CON GUAIDO' NÉ CON MADURO" - Immediata la replica del vicepremier Luigi Di Maio, che ha ribadito la posizione dei grillini.

"Il cambiamento lo decidono i venezuelani: noi siamo dalla parte della pace e della democrazia quindi dobbiamo creare i presupposti per favorire nuove elezioni. L'Italia continua a perseguire la via diplomatica e di mediazione con tutti gli Stati per arrivare ad un processo che porti a nuove elezioni ma senza ultimatum e senza riconoscere soggetti che non sono stati eletti", ha dichiarato l'esponente del Movimento 5 Stelle.

"Visto che siamo già stati scottati dalle ingerenze in altri Stati non vogliamo arrivare al punto di riconoscere soggetti che non sono stati votati. Per questo non riconosciamo neppure Maduro", ha concluso.

GUAIDO': "MINACCE A MIA MOGLIE" - Nelle scorse ore Guaidò aveva parlato di "70 giovani assassinati in una settimana dalle forze speciali di polizia Faes e 700 persone in carcere, 80 minorenni addirittura bambini", denunciando il regime di Maduro.

Ieri il leader dell'opposizione aveva dichiarato che la moglie Fabiana Rosales era stata minacciata dalle forze di intervento speciale, che avevano fatto irruzione nella sua abitazione.

Intanto la Farnesina ha confermato che è stata liberata l'attivista italo-venezuelana Laura Gallo, che era stata arrestata lo scorso 23 gennaio durante la manifestazioni di protesta contro il leader chavista.

(Unioneonline/F)
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