Un derby già di per se sentitissimo, quello greco tra Paok e Aek Atene.

Aggiungiamoci che le due squadre, prima e seconda con due punti di differenza, si stavano giocando lo scudetto, e che al 90' al Paok è stata annullata una rete, quella che avrebbe potuto decretare il sorpasso in classifica.

Così, strozzato l'urlo del gol vittoria di Varela, in campo è successo di tutto. I calciatori del Paok hanno circondato letteralmente l'arbitro, e il clima si è fatto così incandescente che i giocatori dell'Aek sono stati costretti a scappare via dal terreno di gioco e a rifugiarsi negli spogliatoi. "Non ci fanno uscire", ha testimoniato in diretta di Manolo Jimenez, tecnico dell'Aek.

E sul campo è sceso anche il presidente del Paok, l'oligarca russo Ivan Sawidis, che prima ha ordinato ai suoi giocatori di lasciare il campo in segno di protesta, poi si è rivolto al direttore di gara con insulti e minacce di morte: "La tua carriera finisce qui", gli avrebbe detto secondo i media ellenici mostrandogli una pistola che teneva ben visibile e custodita - per fortuna - nella fondina.

Il vulcanico presidente alla fine è stato scortato fuori dal terreno di gioco dalla polizia, mentre i giocatori dell'Aek hanno dovuto attendere a lungo prima di lasciare gli spogliatoi: "Non ci davano l'autorizzazione per farlo, intorno era pieno di tifosi e non era prudente".

La partita è stata ovviamente sospesa, e il governo ha deciso di sospendere momentaneamente l'intero campionato.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata