Dopo l'arresto di ieri, avvenuto poco dopo aver passato il confine dalla Danimarca, e la notte trascorsa al carcere di Neumuenster, Carles Puigdemont si presenterà oggi davanti a un giudice dello Schleswig-Holstein, in Germania.

L'ex presidente catalano, che secondo la legge dovrà confermare la sua identità, era ricercato in Spagna per ribellione e sedizione; il fermo da parte delle autorità tedesche è avvenuto in base a un mandato di cattura europeo emanato venerdì, quando Puigdemont aveva lasciato il Belgio, dove viveva da cinque mesi, e ora rischia l'estradizione.

Per il suo avvocato Paul Bekaert, "ci sono molti motivi per i quali la Germania debba respingere il mandato di arresto europeo l'estradizione, soprattutto perché l'arresto in questo caso viene usato per incarcerare un oppositore politico. Verrà preso in considerazione anche il fatto che la Spagna sta scivolando in una dittatura, e che non ci sarà più democrazia fino a quando gli eletti ad un Parlamento vengono messi in prigione ".

A Barcellona, intanto, nelle scorse ore oltre 50mila persone sono scese in piazza per protestare e si registrano anche diversi feriti a seguito degli scontri con la polizia.

(Unioneonline/s.s.)

L'ARRESTO E LE PROTESTE:

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