«Israele impedisce a decine di migliaia di sfollati di tornare al Nord della Striscia». È quanto affermano gli operatori umanitari di Gaza, dopo che migliaia di palestinesi si sono radunati sulla strada costiera nel centro di Gaza, in attesa di fare rotta verso Nord, come mostrano i video sui social e sui media palestinesi.

L'accordo siglato a Doha tra Hamas e Israele prevede il ritiro dell'Idf da una parte del Corridoio Netzarim ma il mancato rilascio dell'ostaggio civile Arbel Yehud ha bloccato la possibilità per gli sfollati di tornare a casa. Israele ha affermato che non permetterà ai cittadini di Gaza di muoversi finché Hamas non libererà Yehud, che avrebbe dovuto essere rilasciata ieri. Inoltre, Hamas non ha fornito l'elenco degli ostaggi che dovrebbero essere liberati in questa fase del cessate il fuoco e che sono ancora vivi.

Sabato infatti, Hamas ha rilasciato quattro soldatesse israeliane e Israele ha liberato 200 palestinesi. Ma le condizioni, quelle secondo cui Hamas avrebbe dovuto liberare prima i civili dei soldati e fornire informazioni dettagliate circa le condizioni di salute degli ostaggi, non sarebbero state rispettate. Tanto è bastato al premier Netanyahu per decidere che «il passaggio dei cittadini di Gaza verso la parte settentrionale di Gaza non sarà approvato».

Oggi una “importante” fonte ha riferito a Sky News Arabia che "Hamas e la Jihad islamica hanno concordato di rilasciare Arbel Yehud 24 ore prima del terzo round di sabato prossimo". Secondo la fonte, "Arbel sarà rilasciata in cambio della liberazione di 30 palestinesi condannati all'ergastolo e dell'apertura del corridoio Netzarim". Di questa nuova richiesta sono stati informati i mediatori. 

(Unioneonline/v.f.)

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