Si combatte strada per strada a Marawi, città nel sud delle Filippine da 200mila abitanti presa d'assalto da un gruppo di jihadisti.

Si tratta di decine di militanti del gruppo Maute, affiliato all'Isis, e i cui militanti hanno giurato fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi. Il loro obiettivo è quello di dare vita a un califfato in una zona del Paese guidato da Rodrigo Duterte.

Alcuni uomini armati hanno preso in ostaggio all'interno della cattedrale diversi fedeli - secondo alcune fonti sarebbero oltre una decina - e il reverendo Chito Suganob.

I sequestratori hanno minacciato di uccidere gli ostaggi.

LA LEGGE MARZIALE - Ieri il presidente Duterte ha imposto la legge marziale nell'isola di Mindanao. Le misure, ha anticipato, saranno "dure".

Duterte ha interrotto la sua visita a Mosca per fare ritorno nelle Filippine e affrontare la crisi, con i jihadisti che hanno dato fuoco a una chiesa cattolica, al carcere e a due scuole.

"Non abbiate paura, sto tornando a casa. Interrompo la mia visita qui per essere al fianco dei miei connazionali. Affronterò il problema al mio arrivo", ha dichiarato. I terroristi hanno occupato le strade principali di Marawi, due ponti che portano in città, dove già ieri hanno sequestrato diverse persone, incluse suore e altri religiosi. Inoltre, Duterte ha riferito che militanti islamici hanno decapitato il capo della polizia di Malabang, nel sud delle Filippine.

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