Trentuno pale eoliche e una condanna. Che non si è tradotta solo nella responsabilità penale di aver «distrutto» l'avifauna con i giri delle turbine, ha scritto il giudice francese, ma ha portato con sé anche un rosario di multe per dieci società e l'amministratore delegato della capofila.

Arriva dal tribunale di Montpellier la sentenza che ha già fatto il giro del Paese transalpino, «la prima nel suo genere» e per questo destinata a fare giurisprudenza anche in Italia.

Stefano Deliperi, presidente del Grig, il Gruppo di intervento giuridico, recupera le petizioni sul tema già presentate e "sardizza" il problema, che riguarda da vicino anche la nostra Isola. «Da noi, le specie più a rischio sono fondamentalmente i grifoni. Ma esiste un pericolo per tutti gli uccelli migratori: dal falco della regina al capovaccaio passando per i turdidi. Non possiamo dimenticare fenicotteri e cormorani, tuttavia meno esposti».

Sono stati gli ambientalisti di Fne, France nature environnement Occitanie-Mediterranean, a iniziare il duello a colpi di carte bollate per la moria di falchi grillai nel parco eolico di Hérault. 

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