Facebook trema e crolla in Borsa: una “talpa” ha rivelato la negligenza della multinazionale nell'eliminare la violenza, la disinformazione e altri contenuti dannosi dalle sue piattaforme.

"Facebook nella sua attuale forma è pericoloso, pone una minaccia alla democrazia", ha denunciato in alcune interviste l'ex product manager Frances Haugen, dopo essersi presentata nella popolare trasmissione "60 Minutes” della Cbs News come la whistleblower dietro agli scoop del “Wall Street Journal”.

La fuga di notizie e la rivelazione pubblica della fonte rappresentano una delle crisi più gravi nella storia della società di Mark Zuckerberg, dopo la maxi multa di 5 miliardi di dollari per aver violato le norme sulla privacy ai danni di milioni di utenti nella raccolta dati di Cambridge Analytica per alcune campagne elettorali, tra cui quella di Donald Trump nel 2016.

Le accuse della 37enne Haugen sono molto pesanti, anche perché arrivano da una veterana del settore, che ha lavorato per Pinterest, Yelp e Google prima di dimettersi lo scorso maggio da Facebook, dove era arrivata due anni prima proprio per limitare la disinformazione elettorale.

La manager contesta alla società di anteporre il profitto e lo sviluppo alla sicurezza, ingannando il pubblico e gli investitori, tanto che ha presentato ben otto denunce alla Sec (Securities and Exchange Commission –  Commissione per i Titoli e gli Scambi).

"C'erano conflitti di interesse tra ciò che è buono per il pubblico e ciò che è buono per Facebook. E Facebook, ancora una volta, ha scelto di ottimizzare i suoi interessi, come il fare più soldi", ha denunciato.

Haugen ha anche svelato che il social ha rimosso le protezioni contro la disinformazione subito dopo le ultime elezioni Usa.

"Non appena sono finite, hanno fatto marcia indietro per dare priorità alla crescita sulla sicurezza e questo mi sembra davvero un tradimento della democrazia", ha spiegato.

La compagnia di Zuckerberg ha cercato di parare i colpi: "Ogni giorno i nostri team devono bilanciare la protezione della capacità di miliardi di persone di esprimere apertamente se stessi con la necessità di mantenere la nostra piattaforma un posto sicuro e positivo... Suggerire che incoraggiamo i cattivi contenuti e non facciamo nulla è semplicemente non vero", ha replicato uno dei portavoce.

Il Congresso però si è già messo in moto e martedì Haugen verrà sentita al Senato.  

(Unioneonline/F)

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