Un hard disk nascosto in un muro a intercapedine nella sua abitazione. Dentro, l'orrore: ben due milioni di immagini di abusi sessuali su minori.

È quanto hanno scoperto le autorità britanniche a casa del 52enne Edward Brooks, a Minehead, nel Somerset.

Ma quel che fa discutere è la reazione delle autorità d'Oltremanica. Già, perché la scoperta risale al 2017, e l'uomo - graziato - evitò la prigione.

Da allora, invece fermarsi, l'uomo ha continuato a scaricare e collezionare foto e video indecenti, anche di bimbe con meno di otto anni.

Così, nuovamente scoperto, è stato condannato a 23 mesi di carcere. Troppo pochi, secondo gran parte dell'opinione pubblica inglese, che giudica la pena esigua.

"Dietro la sconcertante collezione di immagini e video di Edward Brooks ci sono tanti bambini che hanno subito abusi traumatici, che vedranno la loro vita cambiata. Brooks è stato giustamente mandato in prigione, e la portata del suo reato evidenzia quanto sia diventata grande questa industria contorta, e mette in luce la necessità che le autorità lavorino all'unisono con le aziende tecnologiche per distruggere le reti che creano e condividono questi terribili contenuti", ha dichiarato un portavoce dell'ente di protezione dell'infanzia in Regno Unito.

(Unioneonline/L)
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