Attentato al presidente russo Vladimir Putin. 

Lo ha confermato il servizio stampa del Cremlino, spiegando che nella notte tra martedì e mercoledì sono stati abbattuti due droni ucraini nel cielo di Mosca che avrebbero avuto come obiettivo proprio il leader. Putin, viene precisato, è rimasto illeso e, comunque, in quel momento non era nella sua residenza del Cremlino, dove sono stati recuperati alcuni frammenti dei velivoli. 

Il relitto di un altro drone è stato poi ritrovato oggi a circa cento chilometri a sud-est di Mosca nell'area di Kolomna, in una foresta e nella stessa area dove era precipitato un altro drone lo scorso febbraio in quello che il governatore, Andrei Vorobyov, aveva definito «un attacco fallito».

La Russia assicura che verranno adottate «misure di ritorsione» contro Kiev.

Dal canto proprio le autorità ucraine smentiscono di aver ordinato il raid. L’Ucraina «non ha nulla a che fare» con l'attacco dei droni al Cremlino, ha fatto sapere la presidenza di Kiev.

Sempre nel corso della notte droni ucraini hanno attaccato anche un aeroporto militare nella regione russa di Bryansk. Secondo quanto si è appreso due sono stati distrutti da armi leggere e altri due sono esplosi sul territorio dell'aerodromo. Un altro drone non è stato trovato.

Anche la Russia ha inviato droni-kamikaze contro obiettivi in Ucraina. Lo riferisce l’Aeronautica ucraina, sottolineando che 26 droni «di fabbricazione iraniana Shahed» sono stati lanciati su diverse regioni e città, compresa Kiev, di cui 21 sono stati abbattuti. Per quanto riguarda la capitale, la difesa aerea ha distrutto tutti i droni e non ci sono state vittime o danni.

(Unioneonline/l.f.)

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