Via in Australia alla sperimentazione clinica dell'idrossiclorochina, farmaco comunemente usato per trattare la malaria e il lupus. Obiettivo è verificare se, come sostenuto dal presidente americano Donald Trump, può prevenire il contagio da Covid-19.

Ricercatori del Walter and Elizabeth Hall Institute of Medical Research di Melbourne hanno chiesto a circa 2.250 operatori sanitari di prima linea di partecipare allo studio.

In condizioni di laboratorio, l'idrossiclorochina ha dimostrato di impedire al Sars CoV-2, il virus che causa la Covid-19, di penetrare le cellule. Il farmaco ha dominato il pubblico dibattito proprio da quando il presidente Usa l'ha elogiato come potenziale svolta nel contenere la pandemia e ha rivelato di assumerlo egli stesso quotidianamente a scopo preventivo.

A metà dei partecipanti della sperimentazione viene somministrata una pillola del farmaco ogni giorno per quattro mesi, e all'altra metà un placebo a base di zucchero. I volontari vengono selezionati per escludere condizioni, come problemi cardiaci o di vista, che potrebbero esporli a pericolosi effetti collaterali, in particolare cardiaci. La sperimentazione richiederà tra sei e otto mesi.

Non vi sono evidenze finora che il farmaco abbia efficacia sull'uomo, e per questo si conduce la sperimentazione, spiega il professor Marc Pellegrini, che guida il progetto.

"Sappiamo per certo che in provetta è efficace nel fermare l'agente che consente al Covid-19 di moltiplicarsi. I media hanno dibattuto se agisca come forma di trattamento per persone contagiate, ma questo studio è completamente differente, vogliamo verificare se ha un ruolo preventivo, nell'impedire il contagio".

Pellegrini ha anche messo in guardia contro un uso "ad hoc" del farmaco tra i professionisti sanitari e la comunità generale. "Credo che la pubblicità legata a Donald Trump indichi un approccio molto fuorviante all'uso dell'idrossiclorochina. E' un farmaco su prescrizione medica, dobbiamo assicurare che non causi danni alle persone. Abbiamo bisogno di evidenze molto fondate per vedere se funziona o no. In caso positivo, riteniamo di poterla prescrivere, ma con molta cautela", aggiunge.

(Unioneonline/v.l.)
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