Da uno stato all'altro del Sud America, con tre voli aerei e la speranza di trovarne uno che li riporti a Nuoro. «Cerchiamo di risolvere senza che il Governo italiano ci dia nessuna soluzione».

È il racconto di un viaggio trasformato in odissea per due famiglie nuoresi, 4 adulti e due bambini, che si sono trovati nella stessa situazione di migliaia di italiani colpiti dalla restrizioni dovute alla pandemia per il coronavirus entrate in vigore quando erano all'estero, impossibilitati a rientrare.

Un racconto a tappe ricco di incertezza - ma imperniato di speranza e buon umore - fatto sul proprio profilo social da Luca Seddone, 47 anni. «Il virus ci segue velocemente», dice preoccupato Seddone che spiega le difficoltà a trovare una soluzione per il rientro, senza risposte dal consolato: «Nel mondo ci trattano da appestati».

Volo cancellato

La disavventura inizia il 15 marzo, quando alla fine della vacanza a Santo Domingo il volo di ritorno per l'Italia viene cancellato. Luca Seddone racconta che dalla compagnia aerea non danno risposte: «Allora siamo tornati al resort».

Sul suo profilo posta un articolo tedesco sui rimpatri garantiti dalla Germania ai propri connazionali. «E noi? Il volo di ieri è saltato e abbiamo trovato un biglietto per Madrid, ma via Messico City e Cancun. Da Madrid a Barcellona e poi la nave».

Percorsi e paure

«Al consolato - spiega Seddone - c'è gente che ci prova ma non hanno nessun potere. Noi ci siamo dovuti arrangiare da soli». Tutto di tasca ovviamente. Connazionali abbandonati al proprio destino. Il 18 marzo da Santo Domingo il primo volo per evitare il blocco arriva sino a Mexico City. Sette giorni nella megalopoli prima di partire a Cancun dove oggi è in programma il volo per l'Europa.

Prima un'altra tappa in consolato per trovare una soluzione. «Nulla - spiega Seddone - perderemo l'ultimissimo volo di Stato per Roma. Rischieremo andando in treno a Barcellona e cercando di imbarcarci su un traghetto per Porto Torres. Arriveremo nel pieno del caos europeo, a Madrid. Il Governo italiano ci ha abbandonati».

Fabio Ledda

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