Dodici anni di carcere.

È quanto i procuratori della Corea del Sud hanno chiesto per il vicepresidente della Samsung Electronics, Lee Jae-yong, ai giudice della Corte di appello dopo la condanna a cinque anni in primo grado ad agosto.

Lee, 49 anni, erede di uno dei maggiori imperi aziendali del mondo, è stato arrestato a febbraio scorso per corruzione nell'ambito della stessa inchiesta che ha portato alla destituzione dell'ex presidente della Repubblica Park Geun-hye.

Il manager avrebbe promesso circa 43,3 miliardi di won (32 milioni di euro) al braccio destro della Park, in cambio di una manovra politica a suo favore.

L'Alta corte di Seul dovrebbe pronunciarsi a fine gennaio.

(Unioneonline/D)

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