Il 7 gennaio ricorre il secondo anniversario dell'attacco alla sede parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo e il giornale per ricordare il tragico evento ha pubblicato un numero speciale.

In copertina l'immagine di un uomo che guarda spaventato dentro la canna di una pistola che un jihadista gli sta puntando addosso: "Finalmente l'uscita dal tunnel".

Nel suo editoriale il direttore Laurent Sourisseau (nome d'arte Riss) assicura che il settimanale continuerà sulla sua linea e che chi ha preso il posto dei disegnatori assassinati due anni fa continua a combattere "con la stessa rabbia".

E si scaglia contro la sinistra francese. L'attacco del 7 gennaio 2015, spiega Riss, non è stato come gli altri: "Si tratta di un crimine politico allo scopo di sopprimere le idee e coloro che le portano avanti".

Riss lamenta il fatto che con il passare del tempo il massacro abbia a poco a poco perso la sua dimensione politica per diventare un attentato come gli altri.

Colpa anche della sinistra francese, secondo lui: "Sono due anni che sopportiamo le loro lezioni politiche e morali. Che Charlie si è spinto troppo oltre - recita l'editoriale - Che Charlie non rispetta niente e nessuno. Che se l'è andata a cercare. Ma dietro alle parole vomitate dai nostri grandi pensatori della sinistra c'è una storia, la storia di una sottomissione al totalitarismo".
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