È finita la fuga in stile hollywoodiano di sei palestinesi evasi quasi due settimane fa da una prigione nella parte settentrionale di Israele. Gli ultimi due sono stati catturati dall’esercito con un’operazione a Jenin.

I detenuti (che erano in cella per violenze anti-israeliane), il 6 settembre scorso sono scappati dalla struttura di massima sicurezza di Gilboa utilizzando un tunnel scavato sotto un lavandino che portava a un buco nel terreno fuori dal recinto. Da quel momento erano partite le ricerche con grande schieramento di militari e droni.

Pochi giorni dopo i primi quattro sono stati bloccati nella zona di Nazareth. Le autorità avevano in particolare arrestato e poi iniziato a interrogare Mahmoud Ardah, membro della Jihad islamica incarcerato dal 1996 e considerato la mente dell'operazione, e Zakaria al-Zoubeidi, ex capo del braccio armato del partito Fatah per il campo palestinese di Jenin, baluardo della ribellione armata. Oggi i militari hanno annunciato l'arresto a Jenin degli ultimi due latitanti, Ayham Kamamji, 35 anni, e Munadel Infeiat, 26, entrambi della Jihad islamica. Originario di Kafr Dan, vicino a Jenin, Kamamji è stato arrestato nel 2006 e condannato all'ergastolo per il rapimento e l'omicidio di Eliahou Asheri, un giovane colono israeliano. Infeiat era stato arrestato nel 2020 ed era in attesa di condanna.

Il premier Naftali Bennett ha parlato di una “impressionante, sofisticata e veloce operazione” dello Shin Bet, della polizia e dell’esercito.

(Unioneonline/s.s.)

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