“Mi ha telefonato in lacrime, dicendomi ‘sto morendo’”. È il racconto di Antonio Luiz Macedo, medico personale del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, ricoverato d’urgenza nei giorni scorsi a San Paolo per un’occlusione intestinale e dimesso ieri dopo accurati controlli medici alla clinica Vila Nova Star, senza però essere costretto a sottoporsi a intervento chirurgico. 

In un'intervista al quotidiano O Globo, Macedo ha raccontato della chiamata del leader al manifestarsi dei primi sintomi. 

Secondo il medico, il caso "era pericoloso". "Mi ha chiamato piangendo dal dolore. Mi ha detto: 'Sto morendo, Macedo. Le cose vanno male'", ha raccontato il chirurgo.

"Il dolore è spaventoso. È come se qualcuno colpisse forte con un martello nella pancia", ha aggiunto Bolsonaro nella telefonata.

I problemi di Bolsonaro risalgono al 6 settembre 2018, quando a Juiz de Fora, nello Stato di Minas Gerais, durante la campagna elettorale che lo avrebbe poi portato alla presidenza, fu accoltellato da un contestatore. Da allora, Bolsonaro ha subito sei interventi chirurgici.

“La sua situazione è sempre pericolosa”, ha proseguito Macedo nell’intervista. “Quando gli abbiamo inserito il sondino dal suo stomaco è uscito un litro di succo gastrico. Se avesse vomitato, il liquido gli sarebbe entrato nei polmoni e sarebbe morto".

(Unioneonline/l.f.)

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