Bolsonaro: "L'Amazzonia non è patrimonio dell'umanità né il polmone del mondo"
Il presidente brasiliano davanti ai big del pianeta chiarisce alcuni concetti, dopo la bufera di questa estate per il boom di incendi in AmazzoniaL'Amazzonia brucia (di meno, negli ultimi giorni, assicura il governo brasiliano) e i donatori internazionali sbloccano oltre 500 milioni di dollari di aiuti per proteggerla, ma Bolsonaro non ci sta.
E avverte: "Ogni iniziativa per sostenere l'Amazzonia deve includere il pieno rispetto della sovranità del Brasile", afferma di fronte all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, promettendo tolleranza zero "per tutti i reati, compresi quelli ambientali", ma respingendo "ogni tentativo di forzare la nostra sovranità in nome dell'ambiente o della protezione delle popolazioni indigene".
"L'Amazzonia - ha aggiunto Bolsonaro - non è stata devastata o consumata dagli incendi come scrivono i media. È virtualmente intatta". Poi, sugli indigeni: "Molti di loro vogliono arrivare allo sviluppo ed essere liberati dalle catene, la mia amministrazione si è impegnata a uno sviluppo sostenibile del Paese. Alcuni Paesi invece di aiutarci a preservare l'Amazzonia, con spirito coloniale mettono in discussione la nostra sovranità con attacchi sensazionalistici come quelli dei media di quest'estate".
Infine, per essere ancora più chiaro: "È sbagliato affermare che l'Amazzonia fa parte del patrimonio dell'umanità. È un malinteso sostenere che le nostre foreste amazzoniche siano i polmoni del mondo".
(Unioneonline/L)