Bimbo di sei anni decapitato davanti alla madre perché è della "religione sbagliata"
Orrore a Medina, città del Santuario di MaomettoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un bambino di sei anni è stato decapitato con un frammento di vetro sotto gli occhi della madre disperata, che urlava e cercava di salvarlo.
È successo a Medina, in Arabia Saudita.
Zakaria Al-Jaber, questo il nome della vittima, era in taxi con sua madre. Stavano andando alla Grande Moschea, Santuario del Profeta Maometto, ma a un certo punto l'autista ha fermato la macchina e costretto il bambino a uscire.
Quindi, stando al racconto del Dayli Mail, lo ha trascinato vicino a un bar, dove ha spaccato una bottiglia di vetro e ha tagliato la gola al bambino. Poi lo ha pugnalato ripetutamente mentre la madre del piccolo provava a fermarlo.
È giallo sul movente del brutale omicidio.
Le autorità saudite affermano che il killer è affetto da problemi mentali, ma Shia Rights Watch, organizzazione con quartier generale a Washington che difende i diritti dei musulmani sciiti, è di tutt'altro avviso.
Secondo la Ong l'uomo, qualche istante prima dell'omicidio, aveva chiesto alla madre del bimbo se fosse sunnita o sciita. E lei ha affermato di essere sciita, l'ala meno integralista dell'Islam.
Il bambino sarebbe dunque stato assassinato perché era della religione "sbagliata".
E Shia Rights Watch punta il dito contro le autorità saudite, l'Arabia è Paese a gran maggioranza sunnita. "Questo incidente è il risultato di continue violazioni e mancanza di protezione da parte delle autorità saudite nei confronti della popolazione sciita. Continue violazioni dei diritti umani che continueranno ad esserci fino a quando la comunità internazionale non farà qualcosa".
(Unioneonline/L)