Rivoluzione in Australia, dove Facebook e Google dovranno pagare i media tradizionali per pubblicare i loro contenuti, secondo un nuovo codice di condotta elaborato dalla Commissione australiana per la concorrenza e i consumatori (ACCC), con l'obiettivo di obbligare le due grandi piattaforme a condividere i loro colossali introiti.

Il governo di Canberra aveva incaricato l'ente regolatore della concorrenza di sviluppare un codice di condotta obbligatorio per disciplinare i rapporti commerciali tra i colossi della tecnologia e i media tradizionali.

Il ministro del Tesoro, Josh Frydenberg, ha presentato oggi la bozza del codice di condotta, che si proporne di tenere a freno il potere delle piattaforme digitali e rafforzare le organizzazioni australiane dei media che hanno perso centinaia di milioni di introiti da pubblicità alle due grandi entità Usa. Il regolamento, che si prevede entrerà in vigore in agosto, intende creare condizioni di parità tra le due parti, ha detto Frydenberg.

"Vogliamo che Google e Facebook continuino a fornire questi servizi, che sono così apprezzati e utilizzati dagli australiani", ha affermato il ministro. "Ma vogliamo che tutto questo operi alle nostre condizioni, che sia conforme alla nostra legge e innanzitutto che sia equo", ha aggiunto. Il regolamento chiederà alle piattaforme designate, in primo luogo Facebook e Google di "negoziare in buona fede" gli accordi di pagamento alle organizzazioni australiane dei media, ha precisato.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata