Emergono nuovi dettagli sul raid che ha portato all'uccisione del numero uno dell'Isis Abu Bakr al Baghdadi.

A dare il via libera all'operazione, permettendo alla Cia di individuare il nascondiglio nella regione di Idlib, secondo il New York Times sarebbe stata una delle mogli del Califfo.

La donna era stata catturata la scorsa estate, assieme a un corriere vicino ad al Baghdadi. Durante un interrogatorio avrebbe confessato che l'autoproclamato Califfo dell'Isis si era spostato dalla zona di Raqqa verso il nord ovest della Siria.

"Kayla Mueller" è il nome dato all'operazione, dedicato alla ragazza americana catturata in Siria dall'Isis nel 2013 e torturata fino alla sua morte, arrivata due anni dopo.

Visione aerea del nascondiglio (Ansa)
Visione aerea del nascondiglio (Ansa)
Visione aerea del nascondiglio (Ansa)

Il quotidiano ha anche messo in dubbio il racconto della morte di al Baghdadi fatto da Donald Trump. In particolare la descrizione, fatta dal Presidente Usa, del Califfo che urla e piange nel tunnel dove poi si è fatto esplodere.

Secondo il New York Times infatti, le immagini a cui hanno assistito Trump e i suoi collaboratori nella situation room erano senza audio.

Anzi, di Baghdadi braccato dalle forze speciali nel tunnel non ha potuto neanche vedere la diretta.

Gli ultimi attimi di vita del leader dell'Isis sono stati ripresi dalle telecamere installate sugli elmetti dei soldati Usa che hanno fatto il blitz. Quei video però sarebbero stati consegnati a Trump solo dopo la conferenza stampa.

Il Presidente Usa intanto ha fatto sapere che potrebbe rendere accessibile parte del filmato del raid.

Il sedicente Stato Islamico intanto ha già trovato il successo di Abu Bakr al Baghdadi. Si tratta di Qaradash, scelto lo scorso agosto proprio dal Califfo. Di lui si sa poco, se non che è un ex militare dell'Iraq, al servizio sotto Saddam Hussein.

(Unioneonline/L)
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