Gli occhi della comunità internazionale restano puntati sull’Afghanistan, tornato in mano al regime dei talebani dopo il ritiro delle truppe Usa e degli alleati occidentali.

Dopo il ritorno al potere il mullah Abdul Ghani Baradar e altri leader dell'ufficio politico talebano sono arrivati a Kabul da Kandahar, pronti per insediarsi. Secondo alcune fonti, anche tutti gli altri leader talebani stanno arrivando nella capitale da diverse parti del Paese per le consultazioni sul futuro governo

dell'Afghanistan.

Intanto, proprio le notizie che arrivano da Kabul e dalle altre città del martoriato Paese restano drammatiche. Da quanto viene riferito è infatti iniziata un’ondata di spietate rappresaglie dei miliziani contro tutti coloro hanno collaborato, negli ultimi 20 anni, con gli stranieri. 

Si parla di veri e propri rastrellamenti casa per casa e anche di esecuzioni, come quella di Haji Mullah Achakzai, capo della polizia afghana, sequestrato e poi giustiziato. 

La crisi afghana è finita sul tavolo dei Paesi G7 e in queste ore il presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto una conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden. Secondo quanto riferito, il colloquio si è incentrato proprio sugli ultimi sviluppi e sulle implicazioni della crisi, in particolare l'evacuazione dei connazionali e dei cittadini afghani vulnerabili, la tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali, l'assistenza umanitaria a favore della popolazione. Sono state inoltre discusse le prospettive dell'azione della Comunità internazionale nei diversi contesti, a partire da G7 e G20, a favore della stabilità e dello sviluppo dell'Afghanistan. 

Nel frattempo proseguono, tra scene di caos negli aeroporti, i ponti aerei per rimpatriare gli occidentali e i collaboratori afghani che hanno dato ausilio alle forze occidentali nel corso degli ultimi 20 anni. 

"Rimpatrieremo tutti gli americani”, ha assicurato Biden, mentre per l’evacuazione degli afghani, uomini, donne e bambini più fragili ed esposti alle rappresaglie, così come dei profughi, Nato e Unione Europea sono ancora alla prese con negoziati e trattative, per definire una precisa strategia comune. Il tutto mentre la situazione in Afghanistan precipita di ora in ora. 

(Unioneonline/l.f.)

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