Abdallah Ahmed-Osman, il rifugiato sudanese che ieri ha accoltellato i passanti nella cittadina francese di Romans-sur-Isere uccidendone due e ferendone cinque, "da alcuni giorni si lamentava del confinamento" ed era "turbato" per le misure di restrizione adottate per arginare l'epidemia di Coronavirus.

Lo rivelebbero le testimonianze raccolte oggi dalla polizia, fra le quali quella di un amico di Ahmed-Osman, un altro sudanese, di 28 anni, trovato nell'abitazione dell'accoltellatore.

Oggi per il sudanese è prevista la perizia psichiatrica. In mattinata, secondo quanto reso noto dalla Procura antiterrorismo, altri due sudanesi sono stati arrestati perché accusati di essere coinvolti nel fatto.

LA VICENDA - In base alle prime ricostruzioni dei fatti, quando i poliziotti sono arrivati per arrestarlo, Ahmed-Osman, 33 anni, si è messo in ginocchio a terra, ha lasciato il coltello con il quale aveva colpito i passanti, ed ha recitato salmi in arabo. Non ha opposto resistenza all'arresto.

L'inchiesta ha stabilito che Ahmed-Osman aveva ottenuto lo status di rifugiato in Francia il 29 giugno 2017 e un permesso di soggiorno decennale il mese dopo. Non era schedato né in Francia né presso altre polizie europee. Alla polizia ha detto di "non ricordare quanto successo".

Di lui si sa che è stato spesso assistito dai servizi dello stato e dal Soccorso Cattolico della città e stava seguendo una formazione professionale in pelletteria.

(Unioneonline/F)
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