Il Dna del profilo genetico catalogato come "Ignoto 1", ritrovato sulle mutandine di Yara Gambirasio, è quello di Massimo Bossetti, c'è piena coincidenza.

Lo scrive la Cassazione nelle 155 pagine di motivazioni della sentenza che ha condannato definitivamente all'ergastolo il muratore di Mapello, accusato di aver ucciso la ragazzina.

"L'evidenza scientifica - scrivono i supremi giudici - è frutto di numerose e varie analisi biologiche e ha valore di prova piena".

E ancora: "La probabilità di individuare un altro soggetto con lo stesso profilo genotipico equivale a uno ogni 3.700 miliardi di miliardi di individui. Il profilo genetico è stato confermato da 24 marcatori, la certezza dell'identificazione è particolarmente solida".

Yara Gambirasio (Ansa)
Yara Gambirasio (Ansa)
Yara Gambirasio (Ansa)

Secondo la Suprema Corte giusto anche negare la perizia richiesta dai legali di Bossetti, perché "vi si ricorre in caso di evidenza dell'utilizzo di una metodica errata o superata". Nessun complotto insomma, come adombrato dalla difesa: si tratta di un'ipotesi "manifestatamente illogica".

Definita "fantasiosa" anche l'ipotesi di una contaminazione volontaria da parte di terzi prima del ritrovamento del corpo.

(Unioneonline/L)
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