Attraverso un sistema di false attestazioni, trasmesse al Ministero dei Beni e delle attività culturali, usavano il bonus cultura "18app" per l'acquisto di beni non previsti dalla normativa. La Guardia di finanza di Crotone ha sequestrato beni per quasi 1,4 milioni di euro ad una società di capitali calabrese e a 6 persone.

L'indagine, coordinata dalla Procura di Crotone, ha preso origine da un'analisi effettuata dalla GdF di Roma sulle banche dati, dalla quale è emerso un cospicuo numero di buoni spesi. In particolare, su disposizione del gip, sono state sequestrate quote societarie, denaro contante, un immobile, conti correnti postali e bancari e 5 autovetture.

Gli accertamenti sono stati eseguiti su 4.027 fruitori che hanno compiuto il diciottesimo anno di età negli anni 2016, 2017 e 2018 rilevando situazioni di irregolarità per l'86% delle singole erogazioni e con verbalizzazione di 3516 illeciti.

Per le situazioni irregolari contestate, i giovani, a seguito di notifica del verbale redatto, sono obbligati a pagare una sanzione pari al valore dei beni non ammessi al beneficio che, nella stragrande maggioranza, si è rilevato relativo all'intero bonus pari a 500 euro.

Nei confronti dell'azienda controllata è stata, invece, inoltrata una segnalazione al Ministero dei Beni culturali per l'avvio della procedura di recupero dell'intero beneficio oggetto di illecito.

(Unioneonline/v.l.)
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