"Mi sono distratto un secondo, mi hanno rubato tutto".

A parlare è un cittadino milanese, vittima ieri di un furto che sa di sciacallaggio: qualcuno, infatti, gli ha rubato la spesa appena fatta, per sé e per una vicina impossibilitata a uscire.

Nella metropoli blindata per il coronavirus accade, purtroppo anche questo.

Con le misure restrittive che impongono di uscire solo per motivi inderogabili, l'approvigionamento di generi alimentari è ormai diventato qualcosa di assai complicato.

I supermercati sono aperti, ma la classica spesa non è affatto semplice: esce una persona per famiglia, portandosi appresso l'autocertificazione e si devono affrontare lunghe code.

I market, infatti, anche quelli più grandi, fanno entrare solo un tot di persone alla volta, scaglionate e distanziate. Chi è in attesa si mette in coda, a minimo un metro da chi lo precede. E davanti agli store aperti c'è regolarmente una lunga fila, a tutte le ore del giorno. Senza contare gli scaffali vuoti per i prodotti di maggior consumo, puntualmente esauriti.

E così due o tre sacchetti pieni di provviste lasciati incustoditi diventano un bottino che fa gola a gente senza scrupoli. Anche in zona Porta Romana, pieno centro.

"Avevo appena acquisato frutta, verdura e altri generi di prima necessità e li ho messi un attimo sui sedili posteriori dell'auto. Tra tutto c'è voluta un'ora. Sono entrato poi in un altro alimentari lì vicino, per vedere quanta coda ci fosse, visto che mi mancavano delle cose. Ma c'erano troppe persone in attesa. Quindi sono tornato all'auto. E ho avuto la brutta sorpresa: sparito tutto. Qualcuno ha visto i sacchetti e se li è portati via. Non mi era mai accaduto", racconta, sconsolato, il malcapitato, che - ahilui- nella fretta ha dimenticato di chiudere le portiere.

Risultato: con l'amaro in bocca e, tutti i rischi di una nuova esposizione al contatto con altre persone, si è rimesso in fila, per fare una nuova, ardua spesa.

Perché, purtroppo, ai tempi del coronavirus, a Milano anche le azioni quotidiane più semplici diventano un'impresa.

(Unioneonline/l.f.)
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