Sarebbe stata uccisa tra la mezzanotte e le 3 del 26 agosto Maria Aparecida Venancio de Sousa, la prostituta brasiliana trovata morta in casa ad Arezzo lo stesso giorno.

Sono queste le prime risposte dell'autopsia effettuata sul cadavere della donna. Le analisi attribuiscono il decesso a traumi cranici da colpi - due, tre, tirati alla testa - e ad asfissia, per il laccio al collo con cui l'assassino l'ha legata al letto.

L'alibi dell'ex marito della donna, un 59enne di origine napoletana con cui de Sousa era in ottimi rapporti, è inoppugnabile: era in Maremma con un'amica.

Gli investigatori della squadra mobile di Arezzo si stanno così concentrando sui clienti che riceveva nella stessa casa in cui è stata uccisa: stanno analizzando la scena del crimine in cerca di tracce di Dna e visionando i numeri telefonici relativi al periodo compreso tra sabato 24 agosto a lunedì 26, e forse proprio tra quei numeri si nasconde il nome dell'assassino.

La pista più plausibile resta quella della lite con un cliente o di un gioco erotico finito male: ipotesi, questa, meno probabile, perché la donna presentava, oltre al laccio stretto al collo con il quale era legata al letto, anche vistose ferite al cranio, lesioni estranee a pratiche sessuali. Nessun segno invece di arma da taglio o da fuoco.

(Unioneonline/D)
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