Sono state ben 5 le coltellate – tra le quali una letale alla carotide – a provocare la morte di Vincenza Saracino, la 50enne residente a Preganziol (Treviso) trovata morta in un vecchio stabile industriale vicino alla sua abitazione. Il delitto è avvenuto nel tardo pomeriggio del 2 luglio, e il corpo è stato scoperto il giorno dopo.

L’autopsia è stata svolta dall'anatomopatologo Claudio Terranova, che ha consegnato la documentazione alla Procura per l’indagine al momento ancora contro ignoti.

Tra le altre lesioni, il perito ha evidenziato anche una frattura a uno zigomo, circostanza che fa ritenere l'omicidio essere giunto al termine di una lite con percosse a mani nude. Un'aggressione dalla quale la donna, che non risulta essere stata abusata sessualmente, avrebbe cercato inutilmente di difendersi, dati alcuni graffi ed ecchimosi rilevati sulle braccia.

Le ipotesi si orientano su un episodio d'impulso, dunque non correlato ad una premeditazione. È plausibile che la vittima avesse concordato un appuntamento con la persona che poi l'ha aggredita e dunque ulteriori indicazioni sono attese dall'esame del traffico telefonico e di messaggistica registrato nello smartphone della donna sequestrato assieme ad altre possibili fonti di prova. Paiono anche non avere fondamento letture della vicenda che la classificano come un tentativo di rapina. Dunque le linee di investigazione, affidate ai carabinieri, sembrano concentrarsi su chi potrebbe aver avuto interessi di tipo sentimentale nei confronti della donna o, se di natura patrimoniale, riferibili a rapporti più complessi, come controversie connesse ad esempio a debiti.

(Unioneonline/s.s.)

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