C'è anche l'amministratore delegato di Alstom Ferroviaria, Michele Viale, tra gli indagati dalla procura di Lodi per il deragliamento del Frecciarossa 1000 nel Lodigiano.

Si tratta del settimo indagato, dopo i cinque addetti alla manutenzione con l'ipotesi di reati colposi e dopo l'azienda Rfi, indagata per responsabilità amministrativa.

L'Alstom è la società che ha prodotto una parte dell'attuatore dello scambio - nuovo di fabbrica - che avrebbe provocato l'incidente in cui sono morti i due macchinisti per un'anomalia elettrica.

Il direttore dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie (Ansf), Marco D'Onofrio, in audizione davanti alla Commissione Lavori pubblici del Senato, lo ha detto chiaramente: "È pervenuta una comunicazione da parte della procura, a seguito del rilevamento di un difetto interno all'attuatore. Sono state fatte delle prove in campo e sembra che ci sia un'inversione dei cablaggi interna al dispositivo che si è andato a sostituire".

"Questo giustifica - ha aggiunto D'Onofrio - il problema che hanno trovato i manutentori nelle verifiche prima del rilascio dell'apparato al regolatore della circolazione perché evidentemente qualcosa non funzionava a dovere. C'è una prima evidenza che introduce un problema che è stato riscontrato, ma non giustifica completamente tutto. Probabilmente nell'andare a rilasciare il deviatoio forse anche lì qualcosa non ha funzionato".

Intanto dalla procura di Lodi il pm Chiaro sottolinea di aver "diramato immediatamente un alert di sicurezza considerato che quei componenti vengono venduti in tutta Europa".

(Unioneonline/D)
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