Tre naufragi in poche ore a Lampedusa: due cadaveri recuperati, fra cui quello di una donna di 26 anni, una ventina di dispersi e 118 migranti salvati. L’isola siciliana torna ad essere presa d’assalto dai barchini in ferro che partono dalla Tunisia.

Dopo 4 giorni di stop per il mare agitato, nelle ultime ore la Guardia Costiera ha soccorso 35 imbarcazioni e circa 1.200 persone. All'hotspot di contrada Imbriacola, in serata, c'erano 1.638 ospiti, a fronte dei poco meno 400 posti disponibili.

L'andirivieni di motovedette di Capitaneria di porto e Guardia di finanza cariche di migranti è andato avanti senza sosta per l'intera giornata. A preoccupare, in particolar modo, sono stati quei barchini in ferro - già definiti "bare galleggianti" dal procuratore reggente di Agrigento, Salvatore Vella, - che, all'improvviso, sono colati a picco. Sull'ultimo, di 7 metri, viaggiavano in 38, originari di Burkina Faso, Costa d'Avorio, Guinea, Mali e Sud Sudan. Il natante, stando ai racconti degli stessi sopravvissuti, aveva già imbarcato acqua quando alla vista della motovedetta della Guardia di finanza, alcuni degli extracomunitari si sono alzati in piedi per cercare, sbracciandosi, di chiedere aiuto.

Il quel momento il mezzo si è ribaltato e gli occupanti sono finiti tutti in acqua. Una donna di circa 26 anni è annegata. L’altro cadavere recuperato, vittima di un altro naufragio, è quello di un giovane che è stato portato alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana.

La Procura di Agrigento ha aperto, per i due naufragi con vittime, delle inchieste per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.

Altri naufragi con decine di morti vengono segnalati anche dalle autorità libiche e tunisine. «I corpi di 34 migranti annegati nel tentativo di raggiungere l'Europa sono stati recuperati sulla costa occidentale della Libia in 5 giorni», ha reso noto la Mezzaluna Rossa libica. La Guardia costiera tunisina di Sfax, Kerkennah e Mahdia ha recuperato invece, domenica, i corpi di 30 persone, tra cui quelli di due donne e due bambini, in stato di decomposizione. 

(Unioneonline/L)

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