La procura generale di Palermo ha chiesto la condanna a nove anni di carcere per l'ex ministro ed esponente della Democrazia cristiana Calogero Mannino, imputato con l'accusa di minaccia a corpo politico dello Stato nell'ambito del processo d'appello sulla trattativa Stato-mafia.

Il politico è stato assolto in primo grado nel 2015 e verrà giudicato in appello con rito abbreviato.

"La richiesta che l'ufficio dell'accusa ha avanzato è priva di ogni fondamento. Se c'è prova, è quella di una pretesa pregiudiziale e fantasiosa. Anche alla stregua della stessa sentenza Montalto, che tutta la trattativa si riduca alla paura del sottoscritto e alla sua ispirazione a un generale dei carabinieri è soltanto una fake-news, è tesi priva di fondamento e consistenza, e quindi di prova", ha commentato Mannino in una nota.

Il processo d'appello è iniziato il 10 maggio 2017 davanti ai giudici della prima sezione della corte d'appello di Palermo presieduta da Adriana Piras.

In un distinto dibattimento la scorsa settimana, davanti alla corte d'assise d'appello del capoluogo siciliano, è invece cominciato il processo degli altri imputati.

Tra questi, ex ufficiali del Ros come Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno, i boss Leoluca Bagarella e Antonio Cinà, Massimo Ciancimino e Marcello Dell'Utri, e il pentito Giovanni Brusca.

(Unioneonline/F)
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