La Cassazione ha revocato l'obbligo di dimora nei confronti di Andrea Carletti, il sindaco Pd di Bibbiano indagato per abuso d'ufficio e falso nell'inchiesta "Angeli e demoni" sugli affidi illeciti in Val D'Enza (Reggio Emilia).

Il sindaco è stato arrestato nel giugno scorso, quando scoppiò lo scandalo, a distanza di sei mesi è tornato libero. È stato tre mesi ai domiciliari, lo scorso 20 settembre il Riesame aveva attenuato la misura cautelare applicando l'obbligo di dimora.

Secondo la Cassazione il primo cittadino - sospeso dal ruolo per decisione del Prefetto e autosospesosi dal Pd - non andava arrestato, non sussistevano le condizioni per una misura cautelare.

E non finisce qui, perché "dopo la revoca delle misure, da oggi Carletti può tornare a fare il sindaco in municipio a Bibbiano, nel pieno delle sue funzioni", ha detto il Prefetto di Reggio Emilia Maria Grazia Fonte.

Carletti resta indagato, le accuse per lui sono abuso d'ufficio e falso per l'affidamento dei locali per la cura dei minori. Potrà affrontare il processo a piede libero. Sono 28 gli indagati nell'inchiesta della Procura di Reggio Emilia, a metà dicembre è prevista la chiusura delle indagini preliminari.

"Esprimiamo soddisfazione, ma con cautela al tempo stesso in vista del processo", è il lapidario commento dei legali del sindaco.

Diversi esponenti del Pd sottolineano la notizia e attaccano per la "speculazione politica" fatta in questi mesi. Soprattutto dalla Lega di Matteo Salvini e - almeno fino alla nascita del governo giallorosso - anche dal Movimento 5 Stelle, con Di Maio che arrivò addirittura a dire che il Pd a Bibbiano "toglie i bambini alle famiglie con l'elettroshock per venderseli".

Dario Franceschini ha ritwittato Pier Luigi Castagnetti: "La Cassazione ha stabilito che non vi sono mai state le condizioni per l'arresto del sindaco di Bibbiano. Non aggiungo commenti".

"La Cassazione ha deciso che non c'erano le condizioni per l'arresto del sindaco di Bibbiano. Senza parole per la speculazione politica fatta in questi mesi", ha scritto Alesia Morani. "La giustizia prima o poi arriva", le ha fatto eco Emanuele Fiano. Ancora, Stefano Ceccanti: "La Cassazione stabilisce che l'arresto del sindaco di Bibbiano era illegittimo. Leggeremo il testo ma sin d'ora parliamo davvero di Bibbiano, della carcerazione preventiva, delle accuse spacciate per condanne, del circuito mediatico-giudiziario, del giusto processo, della presunzione d'innocenza".

In mattinata è arrivato anche il commento di Matteo Renzi: "Vi ricordate l'attacco violento di Lega e M5S? Le pagliacciate in Parlamento e lo slogan 'Parlateci di Bibbiano?'. Bene, la Cassazione ha detto che quel sindaco non doveva essere arrestato. Una montagna di fango vergognosa contro un uomo che non meritava quel trattamento".

(Unioneonline/L)
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