L’unica donazione a Tefta Malaj e a suo figlio di 5 anni arriva dalla Sardegna.

Sarà perché la storia del duplice omicidio di Torremaggiore, nel Foggiano, ricorda quella di Mirko Farci, il giovane ucciso a Tortolì per difendere la madre dalla furia omicida dell’ex compagno.

Fatto sta che, come fa sapere Michele Sodrio, avvocato della 39enne, «nonostante la raccolta fondi lanciata a favore della donna e del suo bambino, attualmente residenti in un luogo lontano da Torremaggiore, al momento nulla si è mosso, se non una donazione economica giunta da un residente in Sardegna».

Fu una vera e propria mattanza, quella avvenuta neanche un mese fa. Il 45enne albanese Taulant Malaj, convinto che la moglie lo stesse tradendo con un condomino, prima ha ucciso il vicino di casa, poi ha raggiunto la consorte nell’appartamento e si è accanito contro di lei quando la figlia 16enne Gessica, intervenuta per difendere la madre, le ha fatto da scudo pagando con la vita.

La donna, sopravvissuta al massacro assieme all’altro figlio, si è allontanata da Torremaggiore «per il dolore di dover rientrare nel luogo dove ha perso la vita sua figlia e dopo essere stata oggetto di commenti carichi d’odio da parte di haters».

Lo stesso odio riversato sui social nei confronti di Paola Piras, che a Tefta scrisse anche una lettera aperta dicendole che Gessica Malaj era come il suo Mirko Farci.

(Unioneonline/L)

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