Il giudice Martina Flamini ha respinto il ricorso dell'ex consigliere regionale della Lombardia Claudio Bonfanti.

Arriva il primo verdetto sui ricorsi depositati in diverse parti d'Italia contro il taglio dei vitalizi.

Ne ha dato notizia Mario Giordano nel corso della trasmissione di Rete4 "Fuori Dal Coro".

A esprimersi il tribunale di Milano, che ha bocciato il ricorso di Bonfanti, che chiedeva l'annullamento della decisione del 2014 di ridurre di circa il 10% per cinque anni l'importo del vitalizio.

Una decurtazione prorogata per altri cinque anni lo scorso 27 novembre.

Il vitalizio di Bonfanti era, fino al 2014, pari a 3.000 euro mensili, mentre la riduzione imposta dalla nuova normativa dell'assemblea regionale lombarda, la legge 25 del 2014 che introduceva "interventi per la riduzione dei costi della politica, il contenimento della spesa pubblica e la tutela delle finanze regionali", aveva tagliato la somma percepita dall'ex esponente socialista di 220 euro al mese.

Nel dispositivo della sentenza, si legge che "la riduzione dell'importo dell'assegno vitalizio per cui è causa si traduce in una misura sopportabile, proporzionale, efficace e non discriminatoria".

Il tribunale ha anche condannato Bonfanti a pagare al Consiglio Regionale le spese processuali liquidate in 4.500 euro, oltre agli ulteriori oneri previste dalla legge.

La decisione del foro meneghino potrebbe essere presa a modello per i futuri giudizi che attendono gli altri 50 ricorsi ancora pendenti davanti al Tar della Lombardia, dopo che due anni fa le sezioni unite della Cassazione hanno stabilito che la competenza in materia è della giustizia ordinaria.

L.P.
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