Il governo rinvia l’introduzione della plastic tax al 2026. Mentre la sugar tax – la tassa sulle bibite analcoliche zuccherate –  scatterà a partire da luglio 2024, ma con aliquote ridotte per i primi due anni. I due interventi sono stati inseriti all’interno dell’emendamento al decreto Superbonus arrivato questa notte. E le polemiche sono immediate.

«Chiediamo con fiducia al Governo di continuare a lavorare per individuare soluzioni utili al rinvio di misure puramente ideologiche dannose per il Paese perché aumentano l'inflazione, penalizzano i cittadini e affossano le imprese nel picco di produzione in vista della stagione estiva». Con queste parole Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia, commenta la notizia dell'entrata in vigore del balzello. 

«Notizia che peraltro si pone in contraddizione con quanto indicato nella relazione tecnica» ricorda l'associazione. «Perché aumentare del 14% la fiscalità su litro di prodotto a imprese e cittadini, in un momento in cui i tassi di interesse sui mutui sono ancora alti e l'economia e la crescita sono incerte», dichiara Pierini. Secondo il quale «vanno evitati gli effetti della tassa su tutti gli anelli della filiera, stimati da Nomisma in una contrazione delle vendite (-16%), degli investimenti (- 46 milioni), degli acquisti di materia prima (- 400 milioni), oltre ai rischi occupazionali conseguenti (-5 mila posti di lavoro). Come settore fin dal 2006 abbiamo lavorato sulla nostra offerta e sulle nostre attività di marketing, ma anche attraverso protocolli con il Ministero Salute: abbiamo tagliato lo zucchero a scaffale del 41% in dieci anni senza bisogno di tasse, abbiamo adottato rigide autolimitazioni nella vendita verso i consumatori più fragili come i bambini, abbiamo aderito al Trimestre senza inflazione e sostenuto il Nutrinform con il MmiT, convinti che penalizzare un singolo ingrediente come proposto dal Nutriscore sia assurdo. Principio, quest'ultimo, peraltro condiviso dal Governo ma in contraddizione con la conferma della Sugar tax, come detto ieri anche da Federalimentare». 

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