Studentesse molestate, il prof si difende: "È tutto un equivoco"
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Messaggi fraintesi e nessuna "avance": questa la difesa di Maurizio Gracceva, il prof del liceo Tasso di Roma sotto accusa da parte di alcune studentesse che ai magistrati hanno raccontato di aver ricevuto da lui messaggi a sfondo sessuale.
"Si tratta di un equivoco - dice l'insegnante - e non si può parlare nemmeno di chat perché ho un vecchio Nokia, che non può certo prestarsi a questa opzione, neanche volendo".
Il prossimo 12 gennaio verrà ascoltato dal pm, mentre già da ottobre è iscritto sul registro degli indagati.
Fra tre mesi andrà in pensione, ma poco dopo l'inizio dell'anno scolastico il dirigente gli aveva sottratto una classe quinta. Il motivo ufficiale era quello di una riorganizzazione interna, nessun riferimento alle molestie.
Quelle di cui parlano quattro ragazze, tra le quali due minorenni, che invece hanno presentato il proprio cellulare agli inquirenti per mostrare i messaggi ricevuti dal prof.
Gracceva, intanto, lunedì sarà regolarmente in classe, ma non in quella in cui è esploso il caso.
Si dice tranquillo, e che potrà dimostrare che le accuse non hanno alcun fondamento; anche il suo avvocato spiega che la buona fede è evidente: "Nessuno, se non in buona fede, lascerebbe traccia di certe conversazioni con i messaggi, se non è certo del fatto che siano assolutamente innocenti".
(Unioneonline/s.s.)
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