Sarebbero già 600 le strutture confiscate alle mafie individuate e potenzialmente utilizzabili per l'emergenza abitativa nelle grandi città, tutte tra le province di Roma, Napoli e Milano.

Si è tenuta oggi una riunione definita "tecnica" al Viminale sulle modalità operative da applicare e le politiche da seguire in materia di sgomberi.

Una riflessione resa necessaria dalle polemiche successive allo sgombero di piazza Indipendenza.

Centinaia di migranti sono stati prima sgomberati da un palazzo privato occupato abusivamente in via Curtatone, a Roma, poi cacciati via anche da piazza Indipendenza, dove si erano accampati.

Il principio da seguire, spiegano dal Viminale, è che ad ogni sgombero dovrà corrispondere una soluzione abitativa accettabile. E la cosa non riguarderebbe i soli migranti, ma tutte le persone in condizioni di precarietà abitativa.

IL RACKET IN VIA CURTATONE - Intanto, in merito allo sgombero del palazzo in via Curtatone, la procura di Roma ha aperto un'inchiesta su un presunto racket degli affitti. Nello stabile infatti sarebbero state trovate decine e decine di ricevute che fanno ipotizzare il pagamento di un "pizzo" degli occupanti. Dieci euro a notte per persona, questo il prezzo secondo quanto trapelato. A favore di chi, è ancora tutto da scoprire. È stato trovato anche un pc, probabilmente usato per confezionare badge da distribuire agli occupanti.

(Redazione Online/L)

LO SGOMBERO IN PIAZZA INDIPENDENZA - VIDEO

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