Tra le ipotesi al vaglio del Viminale per gli italiani e i migranti sgomberati dalle case occupate c'è anche la possibilità di offrire loro i luoghi confiscati alle mafie.

È quanto trapela dagli ambienti del ministero dell'Interno, che domani aprirà un tavolo di lavoro per un piano sull'emergenza abitativa.

Il vertice ha avuto una spinta anche dopo i fatti di piazza Indipendenza a Roma, dove tra le polemiche più di 400 rifugiati etiopi ed eritrei sono stati sgomberati e da mercoledì dormono per strada.

Stando alle indiscrezioni, la direttiva propone di utilizzare i beni della criminalità organizzata, spesso non ancora riqualificati, non solo per accogliere le persone che non hanno una casa e i richiedenti asilo ma anche per aiutarli a integrarsi con attività legate al sociale.

In passato si era anche discusso della possibilità di requisire edifici pubblici vuoti: proposta che però, per problemi giuridici, è stata bocciata.

I NUMERI - In totale, tra immobili e aziende, sono oltre 17mila i beni che sono stati confiscati alle mafie in maniera definitiva. Lo riporta l'Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati.

La regione che ne registra di più è la Sicilia, con 6.916 strutture. Seguono la Campania (2.582) e la Calabria (2.449).

La Sardegna è nona (226).

(Redazione Online/D)

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