Non si placa la polemica su quanto accaduto ieri a Roma, dove la polizia ha sgomberato un centinaio di migranti accampati nei giardini di piazza Indipendenza.

Da un lato c'è chi condanna il comportamento dei rifugiati, che hanno opposto resistenza, urlato, lanciato sassi e bottiglie contro gli agenti, il tutto rifiutandosi di trasferirsi nelle case messe a disposizione dal Comune.

"Non vogliamo andarci", dice una ragazza ai microfoni dei giornalisti. "Si sta troppo stretti, mi costringono a dormire in un letto piccolissimo, nella stessa stanza di altri quattro uomini".

E c'è invece chi si scandalizza davanti alla frase del funzionario alla guida della celere che, durante un vero e proprio inseguimento, grida: "Devono sparire, peggio per loro. Se tirano qualcosa spaccategli un braccio". Parole pronunciate in un momento complicato: "Avrà conseguenze - ha detto il capo della Polizia Franco Gabrielli - ma non diventi un alibi".

Su tutto domina l'immagine del poliziotto, che consola con una carezza una donna in lacrime. "Quella foto ha reso orgoglioso mio figlio", ha commentato poi l'agente.

LA FRASE INCRIMINATA:

LA POLITICA - Mentre la Questura di Roma ha aperto un'inchiesta per indagare sulle eventuali irregolarità commesse, la politica si divide. "Sono col poliziotto, senza se e senza ma", scrive Matteo Salvini, leader della Lega Nord. "Basta col buonismo della sinistra", aggiunge Giorgia Meloni. A sinistra l'attacco è al Campidoglio: il deputato e segretario di Possibile, Pippo Civati, condanna "la pessima gestione dell'accoglienza migranti a Roma".

Nel pomeriggio arriva la dichiarazione del 5 stelle Luigi Di Maio, che difende a spada tratta Virginia Raggi: "Non possiamo usare ancora una volta questa questione per attaccare il sindaco - ha detto in un'intervista - che si deve occupare dell'emergenza migranti, ma soprattutto dei romani".

L'ONU - La bacchettata, intanto, arriva dall'Onu, in particolare dall'Alto commissariato per i rifugiati: "L'uso della forza poteva essere evitato", scrive Stephane Jaquemet, delegato Unhcr per il Sud Europa, invitando il Comune a "individuare tempestivamente soluzioni alternative".

RAGGI - E, con un certo ritardo, arrivano le prime parole del sindaco di Roma Virginia Raggi, che ha pubblicato un post su Facebook. "Noi abbiamo fatto il nostro dovere, offrendo un'alternativa alloggiativa agli occupanti che ne avevano diritto, cosa che non hanno fatto nè la Regione nè le politiche nazionali, che non sono adeguate", ha scritto il primo cittadino pentastellato.

(Redazione Online/D)

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