Segregati in un box di 42 metri quadrati da una coppia di conviventi che ogni mese riscuotevano la loro pensione.

Vittime una madre e un figlio, che vivevano da tempo in condizioni disumane a Cozzo, in provincia di Pavia. Entrambi, un'anziana di 78 anni e il figlio di 38, affetti da disturbi mentali, erano rinchiusi in una specie di lager da un parente e dalla sua compagna.

Nel garage, completamente privo di aria, luce e servizi igienici, c'era un impianto di videosorveglianza, che gli arrestati usavano per monitorare i movimenti dei loro carcerati.

Le vittime, si legge negli atti, erano costrette a fare i loro bisogni in secchi, "pulendo loro stessi il terreno che sporcavano", "si lavavano utilizzando il tubo dell'acqua in giardino e non avevano a disposizione altri indumenti oltre a quelli indossati".

In generale "vivevano in un clima di terrore, per la paura di subire percosse dai loro aguzzini".

I carabinieri hanno fatto irruzione nel garage, trovandovi madre e figlio su due lettini in plastica da piscina con a fianco coperte e lenzuola. Entrambi sono stati trasportati all'ospedale di Vigevano.

I due carcerieri sono ora accusati di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, riduzione in schiavitù, circonvenzione di incapace e abbandono di persona incapace.

(Redazione Online/D)
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