«Mai nella vita mia ho pensato di uccidere mia figlia. Neanche gli animali fanno queste cose. Signori giudici non ho mai pensato queste cose».

È un passaggio delle dichiarazioni spontanee rilasciate ai giudici della Corte di assise di Reggio Emilia da Shabbar Abbas, accusato insieme ad altri membri della sua famiglia dell’omicidio della giovane figlia Saman, a Novellara, nel 2021.

Saman, ha aggiunto l’uomo, piangendo in alcuni passaggi, «era il mio cuore, il mio sangue, ho portato qua il mio cuore e il mio sangue. Non ammazzo figli, non sono un animale. Neanche da pensare».

Ancora, ha affermato l’uomo, «quello tra Saman e Saqib (il fidanzato della giovane, ndr) non era amore, noi diciamo che non era una bella cosa. Tutti noi parenti eravamo arrabbiati». 

«Vorrei capire anche io chi l'ha ammazzata, chi è venuto a prenderla quella sera. La vita mia adesso è sempre piangere, mia figlia non c'è più, è morta mia figlia», ha proseguito Shabbar Abbas, sostenendo di non aver ucciso la ragazza. 

Dopo oltre un’ora e mezza di intervento, i giudici si sono ritirati in camera di consiglio ed è ora attesa la sentenza.

Imputati, per la morte della giovane, oltre a Shabbar, ci sono lo zio e i cugini della ragazza, Danish Hasnain, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, oltre che la madre, Nazia Shaheen, quest'ultima latitante.

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata