Dopo 67 giorni vengono sospese le ricerche nell'area dell'azienda agricola di Novellara, in provincia di Reggio Emilia, dove viveva la famiglia di Saman Abbas e dove si pensa sia sepolto il corpo della 18enne pachistana, probabilmente uccisa dopo avere rifiutato un matrimonio combinato.

In più di due mesi sono stati impiegati 500 carabinieri, varie unità cinofile, vigili del fuoco con natanti, polizia provinciale. Sono stati inoltre utilizzati geo scanner in hd, elettromagnetometri, droni, analisi delle informazioni satellitari e delle telecamere.

Proseguono comunque le indagini dell'Arma, sia per ritrovare il cadavere che per catturare i familiari latitanti.

Nei giorni scorsi il tribunale del Riesame di Bologna ha rigettato la richiesta di scarcerazione per il cugino di Saman Abbas, Ikram Ijaz, unico arrestato degli indagati – i genitori di Saman, lo zio ritenuto l'esecutore materiale del delitto e un altro cugino sono latitanti e ricercati tra il Pakistan e l'Europa) – coi quali è accusato in concorso di omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere.

(Unioneonline/v.l.)

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