Matteo Salvini rilancia l'idrossiclorochina e Roberto Burioni lo bacchetta su Twitter.

Il farmaco preferito dai sovranisti - da Trump a Bolsonaro - è anche nelle grazie del leader della Lega.

"Altra proposta concreta e costruttiva al governo: il rischio concreto è l’intasamento degli ospedali, per evitarlo l’Agenzia italiana del farmaco deve riattivare il protocollo di cura domiciliare con l’utilizzo di idrossiclorochina o antinfiammatori idonei sospeso il 26 maggio scorso. Si tratta di farmaci che possono agire efficacemente contro il Covid", aveva scritto Salvini sul suo profilo Facebook.

In realtà gli studi hanno dimostrato il contrario in merito all'idrossiclorochina, tanto che lo stesso Trump - che ne lodava le presunte doti terapeutiche - quando si è ammalato di Covid è stato curato con anticorpi monoclonali e remdesivir.

E Burioni non ha perso tempo per replicare al post del leghista: "Segnalo all'On. Salvini - ha scritto - che le evidenze scientifiche sono concordi nel dimostrare la non efficacia della idrossiclorochina nella cura di Covid-19 e che non esistono prove solide (nonostante studi internazionali su decine di migliaia di pazienti) riguardo all'efficacia del plasma (altro cavallo di battaglia dell'ex ministro, ndr)".

In un successivo post su Facebook il virologo ha aggiunto che non solo l'idrossiclorochina non è efficace, ma è addirittura "pericolosa". Il farmaco, ha spiegato, pareva efficace negli esperimenti di laboratorio (in vitro), che sono la premessa per gli studi clinici. "Purtroppo le sperimentazioni cliniche hanno dimostrato non solo che la idrossiclorochina non è efficace, ma che è addirittura pericolosa. Per cui allo stato delle conoscenze (che può sempre mutare) prescriverla sarebbe del tutto inaccettabile".

(Unioneonline/L)
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