Due anni di carcere per Claudio Scajola, con sospensione condizionale della pena, e un anno per Chiara Rizzo, moglie dell'ex parlamentare di Forza Italia ed armatore Amedeo Matacena, latitante a Dubai, con pena sospesa e restituzione dei beni che le erano stati sequestrati.

Sono le sentenze emesse a Reggio Calabria al termine del processo per l'inchiesta Breakfast.

I giudici hanno invece assolto Maria Grazia Fiordaliso e Martino Politi, ex collaboratori di Matacena.

L'ex ministro era accusato di aver aiutato Matacena a rendersi irrintracciabile dopo la condanna per associazione mafiosa.

La sentenza, ha rimarcato l'avvocato di Scajola Elisabetta Busuito, "ha spazzato via l'aggravante relativa alla fantascientifica ma infamante accusa portata avanti con pervicacia dalla procura di Reggio Calabria di aver in qualche modo agevolato la 'ndrangheta".

"Si riparte - ha aggiunto il legale - dalla pena, che è stata dimezzata".

Riferimento al fatto che il pm, nella sua requisitoria, aveva sollecitato per Scajola una condanna a 4 anni e mezzo di reclusione.

(Unioneonline/l.f.9
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