L'ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci è stato rinviato a giudizio per il crollo del ponte Morandi, la tragedia che il 14 agosto del 2018 costò la vita a 43 persone. A processo, con prima udienza fissata per il 7 luglio, vanno anche le altre 58 persone imputate nel procedimento.

Così ha deciso il giudice per l'udienza preliminare, Paola Faggioni, dopo circa un’ora e mezza di camera di consiglio. Faggioni ha letto per circa due ore i motivi per cui ha respinto tutte le eccezioni di nullità sollevate dagli avvocati degli imputati, tra cui quella che non sarebbe stato possibile leggere tutti gli atti perché sarebbe servito un software troppo costoso. I reperti del ponte crollato resteranno sotto sequestro, seppur potranno essere spostati permettendo così al Comune di completare il parco della Memoria.

"Oggi è arrivata la conferma di quello che noi sosteniamo da tutto questo tempo. Per questo ovviamente siamo molto soddisfatti" le parole di Egle Possetti, presidente del comitato Ricordo vittime del ponte Morandi. Soddisfazione anche per la decisione del gup Paola Faggioni di lasciare sotto sequestro i reperti ma consentendole lo spostamento: "In questo modo potremo realizzate il parco della memoria e questo è molto importante". 

Il giudice per l'udienza preliminare di Genova Paola Faggioni ha inoltre accolto il patteggiamento di Autostrade e di Spea, l'ex controllata che si occupava delle manutenzioni, al termine dell'udienza preliminare. Le due società pagheranno circa 30 milioni uscendo dal processo. La procura aveva dato parere favorevole.

(Unioneonline/v.l.)

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