lo afferma l'ex presidente del Pontificio consiglio per la pastorale degli operatori sanitari, card.Javier Lozano Barragan in un' intervista a Pontifex, il cui contenuto ha poi ribadito all'ANSA. Autorizzarne la diffusione, secondo il porporato, è peggio che liberalizzare la vendita di armi. "Chi compra una rivoltella in un negozio è potenzialmente pericoloso, di fatto ha la possibilità di trasformarsi in omicida se la usa male e contro la legge. Ma diventa un criminale solo se agisce male. Chi abortisce, invece, lo diventa di fatto, in quanto ammazza. Pertanto la condotta di chi compie e pratica un aborto è sicuramente più grave di chi compra un revolver nell'armeria". E, a suo giudizio, non cambierebbe molto limitare l'utilizzo della Ru486 nelle strutture ospedaliere. "Non mi interesso di questioni nazionali, ma credo che la sorveglianza medica non cambi affatto la sostanza: si tratta sempre e comunque di un mezzo abortivo e come tale, rappresenta una violazione gravissima della vita" .

SACCONI - "Se non si riscontrerà la effettiva, diffusa, pratica del ricovero ospedaliero ordinario per le persone sottoposte ad aborto farmacologico, si evidenzierà una manifesta incompatibilità con la legge 194, di cui dovrebbero prendere atto Parlamento e Commissione europea per le decisioni conseguenti": è il ministro del Welfare Maurizio Sacconi a spiegarlo commentando la notizia della decisione dell'Agenzia del farmaco di non modificare la delibera di autorizzazione della pillola abortiva Ru486 in Italia.(
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