"Paga o mostriamo i video di te che guardi i porno": centinaia di italiani ricattati
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"Paga o sveliamo video di te mentre guardi i film porno".
Il ricatto online arriva nella casella mail, sotto forma di un messaggio minatorio, e ha già colpito centinaia di persone - per lo più imprenditori e figure istituzionali - e aziende in Italia.
Il "prezzo" del silenzio è di 2900 dollari in bitcoin.
La polizia postale nell'ultima settimana è stata bersagliata da segnalazioni e denunce di questa minaccia.
L'offerta degli hacker non è negoziabile, e la mail minatoria recita così. Per tutti.
"Abbiamo la tua password, siamo pronti a mandare ai tuoi contatti mail o social un video mentre guardi un film porno se non verserai 2900 dollari in bitcoin".
Crea particolare apprensione anche perché nella mail è contenuta la password delle vittime, che si sentono così ancora più vulnerabili.
"La prima opzione - continua la mail - è ignorare questo messaggio. Dovresti sapere cosa sta per succedere se opti per questo percorso. Invierò definitivamente il tuo video a tutti i contatti, inclusi parenti stretti, colleghi e così via. Non ti proteggerai dall'umiliazione che la tua famiglia dovrà affrontare. L'opzione due è di pagarmi. Lo chiameremo questo mio 'suggerimento sulla privacy'. Se scegli questo percorso, il tuo segreto rimane il tuo segreto. Distruggerò immediatamente il video. Vai avanti con la tua vita, non è successo mai niente".
Il consiglio della direttrice della polizia postale Nunzia Ciardi è quello di non pagare, perché "non servirebbe a fermare la minaccia".
"Cedendo al ricatto - spiega la Ciardi - si aumenta solo la pressione di questi criminali".
La polizia postale sta intervenendo con indagini mirate, il consiglio alle vittime è di denunciare subito. Esistono inoltre misure di prevenzione: è bene aggiornare sempre i software e utilizzare quando si sta al pc un sistema di autenticazione a doppio fattore, ovvero un account con codice inviato sul cellulare.
Il ricatto ha colpito in particolare molti personaggi pubblici e figure istituzionali.
(Unioneonline/L)