Picchiata a sangue con una spranga di ferro e poi soffocata, forse con un cuscino.

È quanto emerso dall'autopsia effettuata questa mattina sul corpo di Yana Malayko, la 23enne ucraina residente a Castiglione delle Stiviere nel Mantovano scomparsa lo scorso gennaio e poi ritrovata in un sacco dopo 13 giorni.

Secondo i primi risultati sarebbero stati fatali almeno quattro colpi alla testa inferti dall'ex fidanzato Dumitru Stratan – arrestato con l’accusa di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere – con un corpo contundente, probabilmente una spranga di metallo. Il corpo di Yana è stato ritrovato mercoledì scorso, sotto una catasta di legno nelle campagne della zona e non presenterebbe ferite da arma da fuoco e nemmeno da arma da taglio.

La 23enne, come testimoniano le ferite sulle mani, avrebbe provato a difendersi con tutte le sue forze, ma invano. Presenti anche segni di percosse sulle labbra. L’esame del medico legale non è completo ma tanto è servito per aggiungere un altro piccolo tassello che rende sempre più chiaro il quadro che racconta le dinamiche dell’uccisione.

Dumitru avrebbe inizialmente provato a rinchiudere il corpo della ragazza in una valigia. Non riuscendoci, avrebbe optato per celarlo in un sacco, che ha trascinato lungo le scale e ha caricato sulla sua automobile per raggiungere, infine, il luogo nel quale lo ha poi sepolto. Gli esami sul corpo della giovane dovrebbero terminare lunedì, dopodiché verrà dato il nulla osta per i funerali. 

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata