Omicidio Sacchi: "Non è la storia di due poveri ragazzi scippati"
Il capo della Polizia Gabrielli e i pm confermano: "Delitto maturato durante una trattativa per la cessione di stupefacenti". I due fermati in attesa dell'udienza di convalida"Non è la storia di due poveri ragazzi scippati. Roma non è Gotham City (la città immaginaria di Batman, bersaglio dei criminali, ndr)". Così il capo della Polizia Franco Gabrielli, commentando l'omicidio di Luca Sacchi, il giovane ucciso a Roma con un colpo di pistola alla nuca.
Questo perché, a differenza della prima ricostruzione dei fatti circolata, la vittima non sarebbe stata ammazzata solo e soltanto per aver difeso la sua ragazza da due rapinatori - i presunti assassini, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, già arrestati e in attesa dell'udienza di convalida - bensì il delitto sarebbe avvenuto nell'ambito di una storia di spaccio di droga.
Come infatti riportato dal pm nel decreto di fermo dei due indagati, questi ultimi "avrebbero dovuto consegnare dello stupefacente ad un gruppo di amici della vittima, ma in realtà erano intenzionati a rapinare i giovani dei soldi, che sapevano detenere in uno zaino da donna, senza però consegnare la droga".
Si parla di duemila euro in contanti, contenuti nello zainetto della fidanzata della vittima, Anastasia.
Del Grosso e Pirino sarebbero quindi arrivati all'appuntamento per lo scambio senza la droga pattuita e, anzi, avrebbero cercato di appropriarsi dello zaino, innescando la reazione di Sacchi.
"I due a bordo di una Smart di colore chiaro, armati di un revolver calibro 38 e di una mazza da baseball, in via Teodoro Momsen e all'uscita del pub John Cabot si avvicinavano alla vittima e alla fidanzata Anastasia che deteneva il denaro nello zaino a spalla", si legge ancora nel decreto.
A quel punto, proseguono gli investigatori, "mentre Pirino la colpiva con una mazza intimandole di consegnare lo zaino, che le strappava una volta a terra, Del Grosso, alla reazione di Sacchi che affrontava l'aggressore, esplodeva contro quest'ultimo un colpo di arma da fuoco da distanza ravvicinata in direzione del capo".
Insomma, come detto, circostanze ben diverse dalla mera rapina ai danni di una coppia di malcapitati fidanzati usciti a bere una birra per le strade della Capitale.
Di qui il monito di Gabrielli: "Tutti dovremmo avere un atteggiamento di grande cautela senza anticipare giudizi, senza emettere sentenze e senza utilizzare la sicurezza come strumento di contesa politica". Riferimento al botta e risposta tra il segretario della Lega Matteo Salvini e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ad altre polemiche tra esponenti di vari partiti sorte in questi giorni.
Nel frattempo, tra pezzi del puzzle che vanno a posto e altri ancora da inserire, le indagini proseguono. Obiettivo degli inquirenti è fare piena luce sull'accaduto e, anche e soprattutto, individuare gli "amici" cui era destinata la droga che Sacchi e la sua fidanzata dovevano acquistare, così come rintracciare tutti gli altri eventuali componenti del giro di spaccio cui appartenevano i due giovani fermati con l'accusa di omicidio.
(Unioneonline/l.f.)