Sono stati fermati per omicidio volontario in concorso i due autori della rapina finita nel sangue mercoledì sera, al parco della Cafarella di Roma.

Uno dei due ha sparato alla testa di Luca Sacchi che, gravissimo, è morto all'ospedale San Giovanni ieri mattina nonostante un delicatissimo intervento chirurgico.

Si tratta di un 20enne e di un 21enne, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, residenti a Roma Sud, uno con precedenti per droga e l'altro incensurato (quello che avrebbe aperto il fuoco).

I due sono stati individuati da carabinieri e polizia nella notte, dopo la denuncia della mamma di uno di loro, messa in allarme dal tam tam sui social e dal fatto che il figlio fosse sparito: "Credo che abbia fatto una ca***ta", ha detto ai militari.

Si stavano nascondendo entrambi. Uno è stato rintracciato in un residence, l'altro in una palazzina nel quartiere Tor Pignattara.

LA PISTA DELLA DROGA - Secondo le prime ricostruzioni, da verificare, il delitto si è consumato durante una compravendita di stupefacenti.

Luca e la ragazza volevano acquistare hashish ma poi le cose sono degenerate. Dai primi accertamenti i due sospettati, notando che nello zainetto della ragazza c'erano parecchi soldi, si sono offerti di procurare lo stupefacente in macchina, la Smart bianca sulle cui tracce si sono poi messe le forze dell'ordine.

Invece sono tornati indietro, armati di pistola, e hanno rapinato la ragazza dopo averla colpita con una mazza alla nuca.

Versione smentita ai microfoni del Tg1 da Anastasia Kylemnyk, fidanzata di Luca: "La droga non c'entra niente. Luca era lì per guardare il fratellino piccolo che era al pub. Non ha mai incontrato gli spacciatori". Ancora: "Non ho visto e sentito nulla, ho sentito solo la voce di un ragazzo romano e giovane. Mi ha detto 'dammi sto zaino'. E Luca mi ha protetto come ha sempre fatto".

Un fiore sul luogo in cui è stato colpito Luca Sacchi (Ansa). Nel riquadro, con la fidanzata (foto Fb)
Un fiore sul luogo in cui è stato colpito Luca Sacchi (Ansa). Nel riquadro, con la fidanzata (foto Fb)
Un fiore sul luogo in cui è stato colpito Luca Sacchi (Ansa). Nel riquadro, con la fidanzata (foto Fb)

IL RACCONTO - È successo tutto in pochi istanti, aveva detto ieri la fidanzata di Sacchi, Anastasia: "Mi sono sentita strattonare da dietro. Mi hanno detto: 'Dacci la borsa'. Gliela stavo consegnando quando mi hanno colpito con una mazza. A questo punto è intervenuto Luca".

In quel momento il 24enne, personal trainer appassionato di arti marziali, li ha inseguiti e affrontati. Uno dei due ha estratto la pistola, forse un revolver, e ha premuto il grilletto.

"Ero a terra, Luca è stato ferito davanti ai miei occhi".

Il colpo ha centrato il 24enne alla testa e scheggiato anche una vetrata del pub. Subito sono scattati i soccorsi.

"TUTTA LA VITA DAVANTI" - "È stato peggio di un'esecuzione. Sparare un colpo alla testa a bruciapelo, uccidere per uno zainetto è assurdo. È una tragedia enorme", le parole disperate di alcuni amici di Luca ieri in ospedale. "Era un bravissimo ragazzo - ha aggiunto un altro - era buono e tranquillo. Non meritava di morire così".

Mentre, tra le lacrime, una zia ha sussurrato: "Aveva tutta la vita davanti".

(Unioneonline/D)
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