C’erano anche i genitori di Filippo Turetta, ieri sera, alla fiaccolata silenziosa che si è tenuta a Vigonovo, con quasi 3mila persone, nel ricordo di Giulia Cecchettin, la giovane brutalmente uccisa proprio dall’ex compagno, che non aveva accettato la fine della loro relazione.

«Hanno sentito fosse loro dovere esserci - ha detto l'avvocato Emanuele Compagno - come segno di vicinanza alla famiglia Cecchettin, che non hanno incontrato».

Parlando con alcuni cronisti, Nicola Turetta, papà di Filippo, ha voluto precisare alcune dichiarazioni che a suo avviso erano state distorte: «Non ho mai detto - ha spiegato - che avrei preferito che Filippo fosse morto. Temevo che facesse un gesto disperato. Avrei solo voluto andare a riprenderli tutti e due vivi».

E mentre a Vigonovo, paese che non supera i 10mila abitanti, resta il profondo dolore per la morte di Giulia, ora la “figlia di tutti” come dicono gli abitanti del paese, dalla Germania, dove è stato arrestato Filippo Turetta, arriva la notizia che si darà presto seguito all’estradizione del giovane.

Il giudice del tribunale cittadino di Halle an der Saale, in Sassonia Anhalt, ha già convalidato l'arresto di Turetta, che nel corso dell'udienza, ha fatto sapere il suo avvocato, Emanuele Compagno, «ha acconsentito ad essere estradato in Italia». Ora però dovrà aspettare che il tribunale regionale inizi a esaminare la richiesta di estrazione. «Per portarlo in Italia - ha aggiunto il legale - potrebbero servire una quindicina di giorni». I tempi, ha osservato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, «in questi casi sono rapidi. Tutto dipende dalla magistratura di Venezia, ma generalmente i tempi sono molto rapidi».

Il titolare della Farnesina Antonio Tajani ha sottolineato che con l'arresto europeo, avvenuto grazie «al coordinamento tra le nostre forze dell'ordine e quelle tedesche», il ragazzo «potrà essere affidato in pochi giorni alle forze dell'ordine e alla giustizia italiana per subire un giusto processo».

I tempi tecnici previsti dalle procedure per l'estradizione in genere sono di qualche settimana, l'Italia ha però già completato la traduzione in tedesco del mandato di cattura internazionale e l'ha inviata alle autorità tedesche.

Quando l'estradizione sarà pronta, un team della polizia giudiziaria italiana andrà in Germania a prenderà in consegna il 22enne per trasferirlo in Italia e metterlo a disposizione dell'autorità giudiziaria. E sono molte le domande che i magistrati intendono porre al giovane, per definire i dettagli che ancora mancano e soprattutto valutare se c'è stata o meno premeditazione.

(Unioneonline/v.l.)

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