Dalla candidatura a Capitale della Cultura per dire al mondo "Isernia esiste", alla notorietà piovuta all'improvviso, perché è l'unica provincia senza casi accertati di Covid-19.

Il sindaco d'Isernia, Giacomo d'Apollonio, sorride e fa gesti scaramantici cercando le chiavi in tasca per toccare ferro.

"Guardate che non sono l'unico qui - commenta intervistato dalle agenzie di stampa - in molti hanno fatto incetta di corni, cornetti e ferro di cavallo. Certo saremmo stati più orgogliosi se l'attenzione nazionale fosse stata calamitata dalla candidatura".

Il primo cittadino, Generale della GdF in pensione, guarda al momento storico con preoccupazione: "L'attuale situazione non deve indurci ad abbassare la guardia. Siamo circondati da aree, purtroppo, invase dal virus e il nostro contesto demografico (85mila abitanti in tutta la provincia), i nostri boschi ci aiutano fino a un certo punto a rimanere isolati. La parte maggiore dobbiamo farla noi, con i comportamenti giusti e rispettando tutte le regole, in primis: non uscire".

D'Apollonio, eletto nel 2016 con una coalizione civica di area moderata, fa un parallelo con i trascorsi storici di Isernia e provincia: "Il nome Italia nasce proprio qui, nel Sannio, con la prima Lega Italica di cui Isernia era a capo. A noi piacerebbe ritornare al centro della storia, ma sotto profili diversi da quello attuale e con una crescita economica e sociale. Ma ora la priorità legata alla contingenza che spaventa tutti".

Il Comune, molto attivo sui social, riceve tante proposte dai cittadini: "La più estrema è: chiudere tutto! Comprensibile poiché dettata dalla pancia. Però, ora, è importante recuperare la razionalità e fare prevenzione".
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